di Luigi Viviani
Se ne è andato in silenzio così come aveva vissuto gli ultimi vent’anni, dopo che la malattia gli aveva improvvisamente impedito di comunicare. Ciononostante la scomparsa di Pippo Morelli ha lasciato un vuoto enorme nella sua famiglia, in particolare nella moglie Susanna che lo ha assistito rivoluzionando la sua vita, nei numerosi amici e nel sindacato, a testimonianza dell’impegno disinteressato e della perdurante autorità morale conquistati nella militanza di una vita.
Pippo Morelli è stato infatti un sindacalista tanto autentico quanto particolare, per ispirazione ideale, determinazione politica, mitezza di carattere, estraneità alle logiche di potere che inevitabilmente intersecano la vita delle grandi organizzazioni.
Proveniente da quel mondo cristiano-sociale emiliano che ha avuto in Giuseppe Dossetti ed Ermanno Gorrieri gli esponenti più significativi, il suo incontro con il sindacato, e la Cisl in particolare, è stato la logica proiezione di una visione dell’impegno culturale e sociale che vedeva nell’organizzazione dei lavoratori una espressione di particolare significato.